Ricerca

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***ULTIMO AGGIORNAMENTO DI QUESTA SEZIONE DEL BLOG: 2011***

La ricerca che ha inaugurato le attività di Elisa Giomi sul tema della copertura mediale della violenza maschile sulle donne ha preso in esame i TG italiani del 2006 ed è stata svolta in collaborazione con Fabrizio Tonello (Università di Padova);  si è avvalsa del materiale prodotto dall’Osservatorio di Pavia nonché della collaborazione di  studentesse e studenti delle due università (Luisa Cei, Veronica Costa, Marta Robbiani, Natalia Rosales, Angelarosa Pinto, Nora Stefanini, Giovanni Zito).

Oggetto: la ricerca si incentra sulle forme quantitative e qualitativa della copertura delle uccisioni di donne offerta dai principali TG italiani di prime time (3 Rai e 3 Mediaset).  Abbiamo terminato il monitoraggio dei TG trasmessi nel 2006 e stiamo procedendo con l’analisi degli anni successivi. Lo scopo era verificare l’esistenza di una divaricazione tra i delitti avvenuti e la copertura mediale degli stessi, misurare l’entità e la “direzione” di tale divaricazione e individuarne i fattori, indagando quindi i criteri di notiziabilità adottati dalle 6 testate.

Analisi quantitativa: nel 2006, primo anno preso in considerazione,  le donne assassinate sono state 188, di cui 162 sono delitti risolti. Tutti  sono stati classificati in base a parametri diversi (nazionalità di vittima e autore,  età della vittima,  relazione fra i due) e messi a confronto con quelli riportati dai TG presi in esame (81).

I risultati sono molto interessanti, e confermano sia alcune linee di tendenza riscontrabili nel panorama del newsmaking internazionale che l’esistenza di fattori di distorsione “locali”, riconducibili al clima culturale, sociale e soprattutto politico che ha caratterizza l’Italia di questi  ultimi anni, in cui la violenza contro le donne ha giocato un ruolo centrale nella costruzione di un discorso “securitario” e anti-immigrazione.

Analisi qualitativa: ha avuto per oggetto i 250 servizi prodotti a copertura dei 7 casi in assoluto più “notiziati”: impiegando la metodologia della discourse analysis, abbiamo esaminato i frames, cioè le “cornici”, impiegate nella costruzione giornalistica del fenomeno della violenza contro le donne, soffermandoci in particolare sulla rappresentazione dei principali attori sociali coinvolti (autore/i, sospettato/i, vittime, ma anche comunità locale, forze dell’ordine, attori politici, ecc.).

I risultati offrono evidenze empiriche a una tesi ben nota negli studi di settore, ma raramente suffragata da dati puntuali: gli stereotipi di genere influenzano pesantemente sia i criteri di selezione giornalistica dei “femmicidi” sia la loro messa in discorso, modellando la rappresentazione di autori e vittime e attivando tanto nell’uno quanto nell’altro caso processi di stigmatizzazione/ri-vittimizzazione o di legittimazione sociale. Uomini “normali” e vittime perfette, “soliti sospetti” e donne “che se la sono cercata” costituiscono figure – di fantasia – destinate a riprodurre l’immaginario dominante associato al maschile e al femminile e a rafforzare, per questa via, il potere modellizzante della norma eterosessuale e dell’ordine delle relazioni di genere.

Pubblicazioni: la rivista Il Mulino, n.6/2010 ha pubblicato una prima versione della ricerca (“Neppure con un fiore? La violenza sulle donne nei media italiani”, a questo link), che descrive i principali risultati raggiunti. La versione completa della ricerca, relativamente all’anno di monitoraggio 2006, è in corso di pubblicazione per la rivista Sociologica. Italian Journal of Sociology On line (E. Giomi, F. Tonello, “Women and Crime in 365 Days of Italian Evening News”) e sarà visibile a questo link.
Un approfondimento della rappresentazione di vittime e autori nella cronaca dei TG e dell’immaginario di genere che questa convoca si trova sul
mensile Alfabeta2, n.9/maggio 2011 (“Vittime buone e cattive. La narrazione mediatica degli omicidi femminili”, qui  il sommario) e nel saggioMargini e frontiere nel discorso giornalistico italiano. Uomini e donne nella cronaca nera”, in R. Francavilla (a cura di), Voci dal margine. La letteratura di ghetto, favela, frontiera, Artemide Edizioni, Roma, 2012.
Il saggio realizzato per la rivista Comunicazionepuntodoc, n. 7, Dicembre 2012 (“La paura striscia lungo i muri. Spazio urbano e figure femminili nelle rappresentazioni della cronaca nera italiana”, qui gli abstract) è stata l’occasione per mettere in evidenza, attraverso l’analisi della rappresentazione dello spazio cittadino fornita dalla cronaca, lo stretto legame tra la costruzione delle vittime femminili da un lato e la percezione dell’insicurezza urbana dall’altro.

Uno spin-off della ricerca ha preso in esame i soli casi di femminicidio nelle relazioni intime: utilizzando lo stesso corpus della ricerca precedente, si è realizzato un confronto tra le caratteristiche di questi 100 episodi e la loro restituzione da parte dei TG: si conferma, anche per questa peculiare tipologia di delitto, la “predilezione” della cronanca per autori e vittime di età e nazionalità in realtà diverse da quelle che caratterizzano la maggioranza dei casi; emergono inoltre significativi bias relativmente ai moventi che maggiormente ottengono gli onori della croanaca. L’analisi è stata pubblicata nel saggio “Il femminicidio nelle relazioni intime: analisi quantitativa del fenomeno e della sua rappresentazione nei TG italiani”, in D. Cherubini, S. Magaraggia (a cura di), Uomini contro le donne? Le radici della violenza maschile, in corso di pubblicazione presso Utet, Torino, 2013 (qui la scheda del libro)

Scarica una presentazione della ricerca in PPT

Guarda l’elenco delle presentazioni della ricerca tenute fino a ora nell’ambito di convegni, seminari e dibattiti

Leggi l’intervista con i risultati della ricerca rilasciata da Elisa Giomi alla testata Linkiesta (2013)

Leggi l’articolo “Quando anche le parole uccidono”, che illustra i risultati della ricerca, con cui un giovane giornalista si è aggiudicato il premio del concorso “‘Una storia ancora da raccontare” dell’Ordine dei Giornalisti   (2013)

Leggi l’articolo Femminicidio, i dati sono tutti sbagliati” su Il fatto Quotidiano, in cui Fabrizio Tonello commenta i risultati della ricerca e li paragona ai dati del 2012 (2013)

Il Fatto Quotidiano

Ascolta la presentazione della ricerca nella  puntata di Pagina3 del 28.11.11  “L’Italia non è un paese per donne”

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